I prodotti tipici del Roero 

Il Roero è un vero microcosmo, un eden del gusto, con proposte tipiche del territorio che tengono tutto l’arco dell’anno e che si caratterizzano per i sapori intensi e netti e per la precocità della maturazione.

Sono cielo e terra a creare le condizioni ottimali della qualità: proprio nel Roero si registrano i minimi di piovosità annua di tutta la provincia, mentre le sciolte e minerali sabbie di origine marina conferiscono profumi e sapori eccezionali ai vari prodotti tipici.
L’aglio di Magliano era famoso fin dal Medioevo, così come gli orti di Vaccheria e di Bra, mentre ai primaticci asparagi primaverili è dedicata una fiera.

Va sottolineato che le sabbiose colline del Roero sono state la culla della frutticoltura moderna e razionale, grazie al pesco che qui ha scritto pagine epiche della storia dell’agricoltura e del gusto. Risale al 1885 l’impianto del primo pescheto razionale moderno (Bricco San Martino di Vezza d’Alba) e al 1908 l’attivazione a Canale del primo mercato giornaliero del pesco. Le fragole, la settembrina castagna della Madonna, detta anche Canalina (cultivar locale apprezzata soprattutto per la sua precoce maturazione), la pera Madernassa (cultivar locale derivata da una mutazione genetica spontanea del Martin Sec e da una pianta madre di inizio Ottocento), non sono che alcuni dei prodotti che hanno disegnato il paesaggio e formato la civiltà della tavola del Roero.

Le mitiche rocche del Roero sono universalmente riconosciute come una delle più prestigiose tartufaie del Tartufo bianco d’Alba.

E’noto: i sapori dell’infanzia non solo sono indelebili, ma col tempo diventano mitici. Ovviamente, anche i tajarin, il ragù e il coniglio di mia nonna sono ineguagliabili. Come le pesche di vigna di nonno Antonio.

Sulle nostre colline la tavola è cultura e religiosità laica, scuola di valori famigliari e altare a Madre Terra. Per questo ho un rispetto assoluto verso la civiltà della tavola contadina, frutto dell’ingegno di tante anonime massaie, capaci di inventare tesori gastronomici con il nulla quotidiano, capaci di insaporire anche la miseria.

Penso che le parole e i valori importanti vadano usati con parsimonia e a proposito. Tale è per me il concetto di “tradizione”: proprio perché lo amo tantissimo, lo uso raramente. Essendo convinto che la tradizione non è una palude, ma saggezza in continuo divenire.